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Partecipazione attiva: dal mondo del lavoro a quello della formazione | Formazione sicurezza Bergamo

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Partecipazione attiva: dal mondo del lavoro a quello della formazione

Formazione sicurezza Bergamo

Ogni cosa che ci circonda, dalla più piccola alla più grande, ci sottolinea come sia necessaria una perfetta sincronizzazione e coordinazione, affinché tutto possa funzionare in maniera armonizzata.

Nel momento in cui questi meccanismi di funzionamento sincroni, vengono in qualche modo “deviati”, si generano catastrofi di ogni genere.

La stessa “procedura” viene utilizzata dal nostro corpo: ogni cellula, ogni nervo e ogni organo lavora per rendere efficiente la macchina nella sua totalità…

Un cuore che pompa il sangue facendolo arrivare ovunque serva, i reni che lo purificano espellendo sostanze di scarto attraverso l’urina, gli organi preposti a fornirci l’energia di cui abbiamo bisogno affinché possiamo essere in grado di svolgere le normali attività quotidiane.

Non voglio parlare di fisiologia umana, tranquilli, non ne avrei di certo le competenze, ma mi solletica l’idea di paragonare il lavoro del network della nostra Fondazione al lavoro sincopato che, incessante, fa il nostro corpo per garantirne il perfetto funzionamento.

In questi ultimi due mesi, in cui abbiamo cominciato ad erogare la formazione ai dipendenti di tutte le filiali della Carige spa, operanti sul territorio nazionale, sotto una lente di ingrandimento, ho visto come, ogni ingranaggio della Fondazione, lavora in funzione di tutti gli altri, e non per tentativi ed errori, ma, mettendo in campo un insieme di capacità e competenze, in grado di combinare, in maniera esaustiva, le esigenze di ciascuno (dal committente, ai docenti, ai discenti, ai collaboratori della Fondazione, fino alle risorse esterne).

Certo è che né l’una né l’altra (capacità e competenze), sono in grado di garantire che ciò possa, ipso facto, evitare che si possano verificare problematiche o la necessità di ripianificare un intervento, nonostante la sua messa in opera, se non ci fossero le teste. Non si tratta di “teste piene o teste vuote”, ma di TESTE CHE FUNZIONANO.

E per dirla con Perrenoud “la competenza è la Capacità di agire in una situazione data, capacità che si fonda su alcune conoscenze, ma non si riduce ad esse”.

La competenza e la capacità di riconoscere le risorse necessarie da mettere in campo, se utilizzate in maniera sinergica, rendono, l’azione, mirata alla risoluzione di una situazione complessa, efficace.

Il lavoro della Fondazione, consentitemi, reticolare, funziona anche grazie alla cooperazione ed alla competenza di tutti quei centri che, facendone parte, si sono attivati ed adoperati, per consentirci di garantire la formazione di aggiornamento di primo soccorso e di aggiornamento per i preposti, agli oltre 1000 dipendenti della Carige, presenti in tutte le Regioni italiane.

Di fondamentale importanza, inoltre, ai fini di una progettazione e programmazione degli interventi formativi efficace, è la comunicazione interattiva con l’ufficio delle risorse umane della Carige, senza la quale, di certo, il nostro compito sarebbe stato più arduo.

Il costante monitoraggio al termine delle formazioni, ci consente di rilevare tempestivamente eventuali criticità e di intervenire su di esse con azioni decise di rottura di tanti schemi concettuali, che altrimenti le renderebbero paradigmatiche e appiattite ad un “ciclo produttivo” di mera adesione burocratico – normativa.

Partendo dalla mappatura delle filiali, abbiamo attivato un sistema di assessment, che ci potesse consentire, in prima battuta, di effettuare una pianificazione per l’erogazione delle formazioni nel periodo maggio – dicembre 2017. Ciò ha consentito ai dipendenti Carige di poter scegliere la data di fruizione della formazione, in base alle necessità sia aziendali che individuali.

Garantire che gli adempimenti normativi vengano soddisfatti, significa avvalersi di personale docente che abbia un bagaglio unico per competenza e capacità, frutto di attività maturate sul campo, in grado di tarare gli interventi formativi in base alla realtà lavorativa di ciascuno. Di fatto, i nostri docenti, non si limitano ad una enunciazione normativa, né ad una successione di pratiche operative, ma ad una vera e propria organizzazione ed animazione della formazione, richiamando situazioni di apprendimento che si riferiscono a situazioni reali, in cui il soggetto è chiamato ad esercitare ruoli attivi.

L’iniziale propensione all’entropia che caratterizza i discenti, dominati dai processi di inerzia che replicano il “già noto”, viene, sovente (almeno questo emerge dai piani di monitoraggio) sostituita da un’energica curiosità e voglia di apprendimento, che convalidano come mirata la formazione. Ciò fa si che i dipendenti non subiscano la formazione, ma diventino partecipanti attivi, i docenti traggano soddisfazione dal loro lavoro e la committenza riconosca l’importanza e l’efficacia del lavoro prestato.

Come già detto, grazie al supporto dei centri del network, le formazioni si svolgono prevalentemente in aula, ma laddove ciò non sia possibile, i nostri docenti erogano le formazioni all’interno delle nostre aule mobili.

Abilità, conoscenze, competenze e risorse, costituiscono la trama e, al contempo, rappresentano gli ingredienti fondamentali di un’azione formativa che agisce in modo significativo ed efficace a più livelli.

 

A cura di Mattia Mingardo – Presidente Fondazione Asso.Safe