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Descrizione dei rischi: misurarli e quantificarli | Consulente DVR Bergamo

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Descrizione dei rischi: misurarli e quantificarli

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La descrizione dei rischi prevede, una volta rilevati, di definirne l’entità sulla base di fondamentali concetti quali: tempi di esposizione, entità del livello di esposizione, livello di pericolosità (specifica potenzialità lesiva).

Tempo – quantità – pericolosità: sono dati abbastanza semplici da rilevare, ma nell’ambito di lavori classificati per mansioni omogenee possono comunque essere influenzati da fattori diversi per cui il lavoro di quantificazione di un rischio è complesso e prevede una certa esperienza da parte di chi svolge il lavoro.

Il contesto non può prescindere da un accurato sopralluogo che valuti altri fattori quali:

  • qualità ambientale e igienica della postazione operativa;
  • gravosità della lavorazione rispetto a quelle simili svolte dai colleghi;
  • presenza di sistemi di protezione collettiva;
  • automatizzazione della lavorazione;
  • presenza di attrezzature atte a limitare fatica, agenti fisici, posture incongrue;
  • microclima adeguato;
  • formazione specifica e addestramento del lavoratore esposto;
  • esperienza specifica del lavoratore (anzianità della mansione);
  • condizioni fisiche e/o psicologiche del lavoratore in funzione del tipo di attività;
  • capacità di lettura e comprensione della lingua italiana;
  • consumo di alcol e sostanze psicotrope;
  • distanza dell’abitazione dal luogo di lavoro;
  • ecc.

Esempio di quanto detto si ha considerando il “rischio proiezione schegge”: la smerigliatura di una superficie metallica, con utensile elettrico specifico, produce migliaia di microschegge con elevatissima probabilità di lesioni oculari, ma normalmente di lieve entità; al contrario, la “battitura con mazza e scalpello o di chiodi temprati con martello” produce solo occasionalmente schegge, ma di dimensioni tali che, in caso di lesione oculare, esiste la reale possibilità di perdita della vista; di norma gli occhiali protettivi vengono pretesi nella prima ipotesi e quasi mai richiamati nella seconda.