La sicurezza in sala operatoria e nelle camere bianche | Corso Sicurezza Lavoro Bergamo

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La sicurezza in sala operatoria e nelle camere bianche

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REGOLE E PRASSI FONDAMENTALI PER GARANTIRE LA CORRETTA IGIENE NELLE  SALE OPERATORIE. COME VENGONO EVITATI I RISCHI E I PERICOLI NELL’AMBITO SANITARIO.

Le infezioni contratte in sala operatoria costituiscono, ancora oggi, uno dei maggiori problemi della medicina moderna. Esse possono essere superficiali e profonde; queste ultime, in particolare, possono dare origine a complicanze, che talora impongono il re-intervento, od anche originare sepsi in grado di mettere a rischio la vita del paziente. Questi problemi riguardano prevalentemente, se non esclusivamente, la chirurgia toracica e quella ortopedica.

Circa l’entità del fenomeno, la maggior parte degli studi accademici stima un’incidenza dei casi di infezione pari al 2,5- 2,8% di interventi puliti eseguiti (1% per protesi d’anca), incidenza pressoché dimezzata dal ricorso ad una corretta chemioprofilassi.

Molti fattori possono svolgere un ruolo favorente l’infezione del sito chirurgico: la tipologia dell’intervento, l’abilità del chirurgo, l’inserzione di materiale estraneo o di impianti, l’appropriatezza della preparazione all’intervento, la correttezza di dosaggi e tempi della chemioprofilassi, lo stato immunitario del paziente e la contaminazione dell’ambiente operatorio.

Relativamente a quest’ultimo aspetto, l’aria è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di infezioni del sito  chirurgico di relativa importanza di fronte ad altri fattori, per i quali le evidenze scientifiche sono ormai acquisite (comportamento team operatorio, classe dell’intervento, profilassi chirurgica, tecnica dell’intervento e durata, caratteristiche del paziente, sterilizzazione dello strumentario, etc.).

Tuttavia, la qualità dell’aria in sala operatoria è attentamente studiata da molti decenni in relazione al comfort per pazienti ed operatori (temperatura, umidità), al controllo dell’inquinamento da gas anestetici ed alla prevenzione del rischio biologico.

CONTAMINAZIONE AEROPORTATA

L’aria ambientale contiene particelle di dimensioni variabili (dalle frazioni alle molte unità di micron) ed in  concentrazione variabile. Queste quantità aumentano notevolmente all’interno dei locali in relazione alle attività svolte e, in particolare alla presenza umana.

Sorgenti di infezione sono state nel tempo ritenute la flora batterica endogena del paziente o quella esogena presente nell’ambiente della sala operatoria, contaminata dalle fonti di approvvigionamento esterne alla sala oppure correlata a fattori contaminanti interni, come la presenza del personale con la connessa dispersione nell’ambiente di particolati.

Le scaglie cutanee di 5-60 µm, eliminate dalla  cute  del paziente e del team operatorio, trasportano microrganismi in una percentuale variabile da 10/100 a 1/1000. I batteri, dalle superfici cutanee, dalle garze e dall’ambiente sono aerosolizzati e depositati sul paziente, o sulle aree e sugli strumenti sterili.

LINEE GUIDA ISPESL

Le Linee Guida Ispesl raccomandano un programma per assicurare la qualità dell’aria in sala operatoria con controllo che deve essere previsto con cadenza periodica e comunque dopo interventi di manutenzione o ricambio filtri e in occasione di indagini specifiche per esigenze particolari.

Questi controlli possono essere realizzati per valutare la capacità dell’impianto di condizionamento di ottenere condizioni idonee per la sala operatori considerando che il particolato è un “carrier” dei microrganismi eventualmente presenti nell’ambiente.

I prelievi devono essere realizzati da personale competente e formato all’utilizzo dell’apparecchiatura.

prelievo deve essere automatico e deve prevedere una attivazione con ritardo o comandata dall’esterno della sala mediante telecomando al fine di evitare che la presenza dell’operatore durante il prelievo contamini la stessa misura.

COMPITI DELLA SOCIETA’ DI RILEVAZIONE E CERTIFICAZIONE

Le mansioni lavorative previste all’interno di un presidio ospedaliero, a differenza delle normali attività lavorative, comportano una serie di rischi maggiori, per il personale addetto, in considerazione del particolare ambiente che presenta ambiti di tipo biologico, chimico e clinico.

A cura di Gianluca Beggiato  – Titolare Biessea Controlli S.r.l.